domenica, giugno 18, 2006

Fly High, Lovely Zebra!


Il pattinatore Stéphane Lambiel, campione del mondo 2005 e 2006 e medaglia d'argento olimpica 2006, con questa stravagante mise si candida per il ruolo di mascotte del Centro Zebra. "Fly high, lovely zebra!"


venerdì, marzo 17, 2006

Chi siamo?


Il Centro di Studi sui Linguaggi delle Identità, costituitosi nel 1998 nella Facoltà di Lingue e Letterature straniere dell'Università degli studi di Bergamo, si propone di indagare i modi in cui la scrittura letteraria, ma anche cinematografica e mediatica, esprime la crisi del soggetto moderno e postmoderno. In questa analisi si porrà un'attenzione particolare alle nozioni di "gender" (ovvero di identità sessuata culturalmente costruita) e di differenza.

Il punto di partenza della nostra indagine è costituito dalle elaborazioni critiche svolte nell'ultimo trentennio negli Stati Uniti, ma anche nelle altre aree anglofone, luoghi di confronto e di conflitto fra identità multiple e intrecciate: culturali, sessuali, religiose, etniche, razziali, di classe. Ancor più della Gran Bretagna, dove semmai è accentuata la dimensione post-coloniale, gli Stati Uniti, per il loro pluralismo costitutivo e per gli incessanti e massicci flussi migratori e immigratori che li percorrono, si sono dimostrati il terreno ideale per il più pieno sviluppo (e talvolta l'esplosione) delle problematiche legate alle identità e alle differenze. Dalla vita sociale queste problematiche si sono rapidamente trasferite nelle scuole e nelle università, che, legate alle dinamiche di mercato, di competitività e di sopravvivenza, sono da tempo diventate un laboratorio sociale fra i più attivi e cruciali, e un punto di osservazione culturale fortemente significativo.

In questo particolare momento, dopo decenni di intensissimi sviluppi degli studi specifici sul "gender" e sulle culture minoritarie, che hanno peraltro investito e profondamente trasformato le istituzioni e le realtà sociali preesistenti, sembra farsi strada l'esigenza di una riflessione incrociata che si misuri con i diversi linguaggi delle diverse identità, nuove e antiche, minoritarie e maggioritarie, femminili e maschili, dominate e dominanti, subalterne ed egemoni, periferiche e centrali, nomadiche e stanziali, nelle loro configurazioni e intersezioni storiche, geografiche, antropologiche, politiche. Di questa esigenza il Centro è pienamente partecipe. Zebre, centauri, driadi, cyborg, alieni e altre strane creature ci faranno da guida.

Per quanto riguarda il rapporto fra la situazione culturale italiana e quella di altri paesi, il nostro lavoro parte da esperienze prevalentemente statunitensi, senza volersi però limitare a un ambito disciplinare specialistico, ma anzi rapportandosi ai contesti europei e a quello nazionale. In questo senso consideriamo nostri primi interlocutori i colleghi anglisti, per ovvie ragioni, ma anche i cultori di teoria letteraria e di letterature europee, e fra loro gli italianisti, in quanto studiosi della cultura cui il comitato promotore del Centro appartiene, entro cui opera, e dalla quale rivolgiamo lo sguardo a quella statunitense e anglofona in chiave dialettica e comparativa.