domenica, ottobre 07, 2007

Gender Bender 2007

Inizia il conto alla rovescia per la 5° edizione di Gender Bender Festival, che si svolgerà dal 30 ottobre al 4 novembre.

Gender Bender è il festival internazionale che presenta al pubblico italiano gli immaginari prodotti dalla cultura contemporanea, legati alle nuove rappresentazioni del corpo, delle identità di genere e di orientamento sessuale.

Il Festival è interdisciplinare e propone un programma di appuntamenti che si articola in proiezioni cinematografiche, spettacoli di danza e teatro, performance, mostre e installazioni di arti visive, incontri e convegni di letteratura, concerti e live set di musicisti e dj, party notturni.

Realizza percorsi di senso inediti tra fenomeni culturali e comunicativi apparentemente lontani e contraddittori, indicando come sia possibile andare in maniera creativa oltre le norme e gli stereotipi del maschile e del femminile, e anticipando le trasformazioni divenute parte integrante del nostro immaginario.

Evento di punta del festival di quest'anno sarà l’anteprima assoluta della copia restaurata di RARA (film) di Sylvano Bussotti, accompagnata dall’esecuzione dal vivo di una nuova partitura appositamente ideata ed eseguita dal Maestro (sabato 3 novembre al Teatro Manzoni). Il film, un vero e proprio riassunto della vitalità culturale degli anni Sessanta, ritrae i protagonisti del periodo in una serie di suggestivi e toccanti ritratti: da Franca Valeri a Julian Beck e il Living Theatre, da Carlo Cecchi a Dacia Maraini, da Laura Betti a Dario Bellezza, da Mario Ceroli a Pino Pascali fino alla cantante d’opera Cathy Berberian.

La sezione Arti Performative ospita due spettacoli in anteprima nazionale. Snow White della sorprendente Ann Liv Young - una delle più promettenti figure della scena performativa newyorkese - è la trasposizione danzata e recitata della celebre fiaba dei fratelli Grimm, riletta secondo un immaginario contemporaneo. Fresco e spontaneo in apparenza, l’universo di Ann Liv Young sembra sottomettersi ai capricci impulsivi di una ragazzina dall’immaginario selvaggio, impegnata in una forma personale di femminismo ribelle. (venerdì 2 e sabato 3 novembre al Teatro San Martino).

Frans Poelstra, his dramaturg and Bach del duo United Sorry - formato dal coreografo e danzatore austriaco Frans Poelstra e dal drammaturgo e artista performativo olandese Robert Steijin - si costruisce sul confronto diretto tra le Variazioni Goldberg di Bach, la danza di Poelstra, i commenti di Steijn e lo sguardo del pubblico. La musica, la nudità dei corpi sulla scena, la complicità amorosa della coppia danzatore-drammaturgo danno vita a una forma particolare di bellezza, intesa come comunione fra corpo e ragione, in maniera sorprendentemente inedita e spiazzante. (martedì 30 e mercoledì 31 ottobre al Teatro San Martino).

The Sissy Avantgarde è il progetto speciale della sezione dedicata alle Arti Visive (dal 31 ottobre al 4 novembre al Cinema Lumière). Il programma presenta film e documentari rari e numerose anteprime di opere del cinema underground e di film d’artista dell’irripetibile stagione degli Anni 60 e 70. Il programma è un caleidoscopio di immagini e suggestioni che spazia dai film di Andy Warhol con Lou Reed, Nico e Susan Sontag ai lavori del regista americano Jack Smith; dalle parodie trash del gruppo teatrale The Cockettes ai film di Yoko Ono e John Lennon; dalle performance di Marina Abramovic ispirate a Bruce Nauman, Vito Acconci, Valie Export, Gina Pane, Joseph Beuys ai film dell’artista giapponese Yayoi Kusama; da Fuses - lo straordinario film sperimentale realizzato da Carolee Schneemann – a Montovolo, opera del singolare artista italiano Luigi Ontani; dal documentario Jean Genet in Chicago - con lo scrittore francese impegnato nel 1968 a sostegno delle Black Panthers accanto a William Burroughs e Allen Ginsberg – a Sisters of the Revolution, debutto del regista gay tedesco Rosa von Praunheim.

Opere e autori internazionali anche per i film della sezione Cinema. Tra le anteprime in programmazione quest’anno, il documentario Lagerfel Confidential del regista francese Rodolphe Marconi offre uno sguardo ravvicinato e sinceramente inedito sulla vita e l’opera di Karl Lagerfeld, uno dei più importanti stilisti contemporanei. A seguire, il toccante Miss Gulag di Maria Yatskova è il racconto del riscatto delle detenute di una prigione russa attraverso un insolito concorso di bellezza e l’intensità dei rapporti affettivi che le lega. La presentazione di Give Piece of Ass A Chance, l’ultimo film dell’enfant terible del cinema gay Bruce La Bruce, storia apocalittica di zombie lesbiche carnivore e il documentario The best of Lezsplotation di Michelle Johnson, accurata ricostruzione dell’impiego di scene lesbiche nei film trash di tarantiniana memoria. Lo sfolgorante documentario Jack Smith and the destruction of Atlantis della regista americana Mary Jordan - dedicato ad una delle figure chiave dell’underground americano - e No regret di Leesong Hee-Il, la delicata e intensa storia d’amore tra due ragazzi della Corea del Sud, ostacolata dalle differenze sociali e dalle tradizioni culturali.

Protagoniste della sezione dedicata alla Letteratura saranno le scrittrici ospiti di Soggettiva, una serie di incontri dedicati alle più importanti rappresentanti della letteratura lesbica contemporanea di area anglosassone a cura di Arcilesbica Bologna. All’Aula Magna dell’ex convento di Santa Cristina il pubblico incontrerà Sarah Waters, autrice dei successi editoriali Ladra e Affinità, che il 31 ottobre presenterà al festival il nuovo romanzo Turno di notte; Stella Duffy (1 novembre), attrice, cabarettista, scrittrice e una delle rappresentanti più importanti della comunità gay inglese; Ali Smith (3 novembre), forse una delle più note narratrici contemporanee, autrice di Hotel World e Free Love; la poetessa irlandese Mary Dorcey (4 novembre), dalla produzione dedicata alla rappresentazione (in prosa e in poesia) della dimensione femminile.

Dedicata alle opere più interessanti e curiose prodotte dai nuovi talenti internazionali, GB Entry è la sezione decisamente più sperimentale del festival. Le opere video e installative – selezionate tra le oltre trecento giunte alla segreteria attraverso un Bando - saranno in mostra presso Delta Bo-Project (30 ottobre - 10 novembre), il nuovo spazio espositivo nel centro della città. Il Bando è stato promosso, quest’anno per la prima volta, in collaborazione con due media partner d’eccezione: QOOB, il progetto multimediale sviluppato da Telecom Italia Media Broadcasting e MTV Italia, e Radio Papesse, appendice “sonora” del Palazzo delle Papesse, centro di arte contemporanea di Siena.

I Party completano il programma musicale di Gender Bender con Dj e live set internazionali: il 31 ottobre le pareti del Cassero ospiteranno il live dei canadesi Kids on TV, un collettivo di artisti dichiaratamente gay, le cui esibizioni sono incursioni nel mondo del punk e del rock sperimentale, passando per l’electro e la no-rave music. Il 4 novembre è la volta di Carsten Klemann, DJ e nome di punta della scena techno e house contemporanea e presenza fissa dei più importanti disco club europei. Resident DJ al club Watergate di Berlino fin dal 2003, è ospite fisso a Le Paris Paris di Parigi e al Panoramabar di Berlino.

Il programma è in via di definizione: tenete d’occhio il sito per gli aggiornamenti!

giovedì, marzo 15, 2007

The Angel in the House


Nel 1854 Coventry Patmore così descriveva la donna nel suo poema "The Angel in the House":

Man must be pleased; but him to please
Is woman's pleasure; down the gulf
Of his condoled necessities
She casts her best, she flings herself.
How often flings for nought, and yokes
Her heart to an icicle or whim,
Whose each impatient word provokes
Another, not from her, but him;
While she, too gentle even to force
His penitence by kind replies,
Waits by, expecting his remorse,
With pardon in her pitying eyes;
And if he once, by shame oppress'd,
A comfortable word confers,
She leans and weeps against his breast,
And seems to think the sin was hers;
And whilst his love has any life,
Or any eye to see her charms,
At any time, she's still his wife,
Dearly devoted to his arms;
She loves with love that cannot tire;
And when, ah woe, she loves alone,
Through passionate duty love springs higher,
As grass grows taller round a stone.


Nel 1931 Virginia Woolf commentava, in proposito: "Killing the Angel in the House was part of the occupation of a woman writer".

mercoledì, novembre 22, 2006

Nasce la rivista Dintorni!

È con grande gioia che annunciamo la nascita di Dintorni, la rivista di letterature e culture dell'università di Bergamo. E il primo numero (la cui copertina è riprodotta qui a fianco) riguarda un tema che ha sicuramente a che fare con ciò di cui si occupa il nostro centro...

Numero 1
Lingua, alterità, identità

Atti del Convegno Internazionale tenutosi presso l’Università degli Studi di Bergamo il 24 e 25 novembre 2005

La rivista che si presenta oggi al pubblico nasce dall’iniziativa di un gruppo di docenti di letteratura (e dintorni, appunto) dell’Università di Bergamo che hanno ravvisato l’opportunità di creare uno spazio editoriale di carattere istituzionale in cui potessero esprimersi le molteplici ricerche in atto. È naturale quindi che essa sia sostenuta dai Dipartimenti interessati, in quanto luoghi della ricerca.
Si è pensato in primo luogo a uno spazio per i lavori collettivi, che si svolgono numerosi nei gruppi e nei Centri di ricerca locali, nazionali e internazionali, nei Dottorati, nelle aggregazioni disciplinari e interdisciplinari, nella didattica ordinaria e nei seminari e convegni che caratterizzano in modo così rilevante una Università come quella di Bergamo, giovane e dinamica, piccola ma non minore, periferica ma non provinciale.
Da qualche tempo, nella pluralità delle singole iniziative si era cominciato a cogliere un intrecciarsi di temi e di problematiche, uno spontaneo rimandarsi di sollecitazioni e di domande che travalicavano i confini settoriali: segno di una maturazione raggiunta dai vari contesti di ricerca creatisi negli anni, e che si impegna oggi soprattutto sui temi dell’interculturalità, delle identità incrociate, dei linguaggi multipli, di una circolazione culturale ormai planetaria e meticcia, osservandoli dalla propria collocazione geostorica, che è europea, ma che non intende qualificarsi come eurocentrica. A tali contesti, così fittamente intrecciati, Dintorni intende offrire uno stimolo e un approdo editoriale, affiancandosi alle altre pubblicazioni, consolidate o di recente istituzione, che, in numero cospicuo e con caratteristiche varie, coltivano il fertile campo umanistico della nostra Università.
Una rivista istituzionale esprime necessariamente (e opportunamente) la pluralità delle discipline, delle metodologie e degli orientamenti culturali dei suoi redattori. Nel processo di consultazione che ha portato a fondare la nuova rivista, ci è parso che la forma più appropriata per rappresentare e per incentivare la nostra collettività plurale fosse quella dei numeri monografici, o almeno prevalentemente tali, affidati di volta di volta a promotori responsabili. Il numero inaugurale, dedicato ai lavori svolti in un convegno internazionale sui temi della lingua, dell’identità e dell’alterità, non potrebbe meglio rappresentare una così larga parte dei nostri interessi, delle nostre ricerche e delle nostre speranze in un lavoro culturale che apra orizzonti, o quanto meno contribuisca a tenerli aperti.

Per acquistare online la rivista, cliccare qui.

domenica, giugno 18, 2006

Fly High, Lovely Zebra!


Il pattinatore Stéphane Lambiel, campione del mondo 2005 e 2006 e medaglia d'argento olimpica 2006, con questa stravagante mise si candida per il ruolo di mascotte del Centro Zebra. "Fly high, lovely zebra!"


venerdì, marzo 17, 2006

Chi siamo?


Il Centro di Studi sui Linguaggi delle Identità, costituitosi nel 1998 nella Facoltà di Lingue e Letterature straniere dell'Università degli studi di Bergamo, si propone di indagare i modi in cui la scrittura letteraria, ma anche cinematografica e mediatica, esprime la crisi del soggetto moderno e postmoderno. In questa analisi si porrà un'attenzione particolare alle nozioni di "gender" (ovvero di identità sessuata culturalmente costruita) e di differenza.

Il punto di partenza della nostra indagine è costituito dalle elaborazioni critiche svolte nell'ultimo trentennio negli Stati Uniti, ma anche nelle altre aree anglofone, luoghi di confronto e di conflitto fra identità multiple e intrecciate: culturali, sessuali, religiose, etniche, razziali, di classe. Ancor più della Gran Bretagna, dove semmai è accentuata la dimensione post-coloniale, gli Stati Uniti, per il loro pluralismo costitutivo e per gli incessanti e massicci flussi migratori e immigratori che li percorrono, si sono dimostrati il terreno ideale per il più pieno sviluppo (e talvolta l'esplosione) delle problematiche legate alle identità e alle differenze. Dalla vita sociale queste problematiche si sono rapidamente trasferite nelle scuole e nelle università, che, legate alle dinamiche di mercato, di competitività e di sopravvivenza, sono da tempo diventate un laboratorio sociale fra i più attivi e cruciali, e un punto di osservazione culturale fortemente significativo.

In questo particolare momento, dopo decenni di intensissimi sviluppi degli studi specifici sul "gender" e sulle culture minoritarie, che hanno peraltro investito e profondamente trasformato le istituzioni e le realtà sociali preesistenti, sembra farsi strada l'esigenza di una riflessione incrociata che si misuri con i diversi linguaggi delle diverse identità, nuove e antiche, minoritarie e maggioritarie, femminili e maschili, dominate e dominanti, subalterne ed egemoni, periferiche e centrali, nomadiche e stanziali, nelle loro configurazioni e intersezioni storiche, geografiche, antropologiche, politiche. Di questa esigenza il Centro è pienamente partecipe. Zebre, centauri, driadi, cyborg, alieni e altre strane creature ci faranno da guida.

Per quanto riguarda il rapporto fra la situazione culturale italiana e quella di altri paesi, il nostro lavoro parte da esperienze prevalentemente statunitensi, senza volersi però limitare a un ambito disciplinare specialistico, ma anzi rapportandosi ai contesti europei e a quello nazionale. In questo senso consideriamo nostri primi interlocutori i colleghi anglisti, per ovvie ragioni, ma anche i cultori di teoria letteraria e di letterature europee, e fra loro gli italianisti, in quanto studiosi della cultura cui il comitato promotore del Centro appartiene, entro cui opera, e dalla quale rivolgiamo lo sguardo a quella statunitense e anglofona in chiave dialettica e comparativa.